Il relitto della timpa
Per anni sono stati tratti in inganno anche valenti esperti del settore nautico che avevano attribuito al relitto il nome del “Terni”, piroscafo francese ceduto in uso alla Regia Marina e affondato da un sommergibile inglese nel giugno del ’43.
Al relitto è stata recentemente attribuita la corretta identità di “Taikosan Maru”: Il cargo a vapore, battente bandiera nipponica, si era inabissato nelle acque antistanti la Timpa di Acireale il 14 dicembre del 1917 dopo una collisione con il piroscafo Ancona. I due natanti procedevano senza luci per motivi bellici e la carboniera giapponese ebbe la peggio. Tutti salvi i trenta uomini di equipaggio, comandante compreso. Grazie ad uno studioso di navi svelati i misteri del relitto che ha appassionato generazioni di subacquei e appassionati del mare.
Oggi, con la chiglia rovesciata, giace su un fondale sabbioso quel che rimane di questa nave.
La grande elica ed il timone chiaramente visibili costituiscono i primi elementi della nave con i quali si viene a contatto e certamente i più suggestivi. Successivamente si percorre la fiancata proprio in corrispondenza dello squarcio da cui è possibile entrare all’interno della nave con una penetrazione breve da luce a luce.
La profondità è variabile tra i 30 ed i 38 metri, rendendo questa immersione di media difficoltà.